Il Primo Marzo (del 2021)

Gli anni passano. Veloci. Anzi, velocissimi. Così veloci che mentre ti penso e ne scrivo, posso quasi sentire il tempo scivolarmi tra le dita della mano.

Sarà stato il caso, o l’universo, ma ho iniziato questo post con l’obiettivo di non nominarti. Ho pensato che per una volta, una sola soltanto, avrei potuto brillare della mia luce. Senza per forza riflettere ogni fottuto raggio di sole che filtra su questo blog, sulla chioma infinita di capelli mossi che ti ritrovi.

Mi sbagliavo, ma questo già lo sai. Leggi ogni mio singolo pensiero, stronzetto impertinente. Sai così tante cose sul mio conto da sapere che le ultime parole che ho scritto, non le penso veramente. Almeno dal punto di vista dell’essere uno stronzetto.

Mi sbagliavo sul fatto che non saresti stato al centro del mio ennesimo post del 1 marzo. Avrei potuto prevederlo, considerato il fatto che ci sono giorni in cui sei ancora al centro dei miei pensieri.

Quindi sì, pensare che sarei stato capace di escluderti dalle mie parole scritte, è stato uno sbaglio madornale. L’ennesimo di una lunga striscia di errori commessi, strade sbagliate, vette mai scalate. Eppure, in questi mesi ci un po’ fatto l’abitudine. Saranno l’età, gli anni che passano, i virus che ci aleggiano sul collo, ma non penso di aver mai avuto un periodo che testasse a tal punto la mia pazienza.

Le cose non sempre vanno come vorremo, e la vita sembra volermelo ricordare spesso. Se non altro, in tutto questo turbinio di materia fecale, sto imparando un sacco di cose sulla vita. Uno può leggersi tutti i libri del mondo, ipotizzare gli scenari più apocalittici, ma nulla ti insegna ad evitare il pericolo quanto un pugno sferrato in direzione della tua faccia. La teoria serve fino a un certo punto, è con la pratica che si fanno i veri progressi.

Quindi è vero, invecchio, ma sotto tanti punti di vista divento un po’ più saggio.

C’è anche tanto di bello, a ragion del vero, nella mia vita. Ci sono i sorrisi della mia famiglia, e il tempo che passo con loro. Mio fratello che assaggia con la punta della lingua, le briciole dell’immenso successo che lo attende in futuro. Ci sono i tatuaggi di Davide, e il tempo che passo con lui. La mia eterna sete di sapere, i podcast di Joe Rogan, tutta la musica che non ho ancora ascoltato, e i libri che non ho ancora letto. Ci sono gli amici veri, quelli che si contano sulle dita di una mano. I pomeriggi di sole, e quelli di neve col camino acceso.

C’è Alice, oh se c’è Alice! Alice che ride alle mie battute sceme, ed ha un profumo che mi piace tanto respirare. Che sorride dei miei baci all’angolo della bocca, rendendo il pallido sole di marzo più caldo che mai.

Ci sono io che mi sveglio la mattina del 1 marzo 2021, e non penso più come prima cosa, che sono in sedia a rotelle da 13 anni.

Ci siamo io e te, senza che nessuno sia più il chiodo fisso dell’altro.

Incrociamo gli sguardi, di tanto in tanto, come fanno i vecchi amici.

Contenti, seppur per breve tempo, di aver condiviso lo stesso cammino.

P.S. Sappi che metterò una foto di te come copertina del post, ma solo perché sembra piacere ai miei lettori.

Non montarti la testa.

2 commenti su “Il Primo Marzo (del 2021)”

  1. Mi ricordo ancora del ragazzino rossochiomato, anche se la sua immagine per me è diventata un po’ nebulosa (so BTW thanks for the pic😉), invece ho ben chiara e presente l’immagine di un ragazzo forte, profondo, agguerrito. Ha solo 13 anni ma è uno degli uomini più speciali che conosca.

Lascia un commento