Un Pilota.

Ieri sono stato ad un funerale.

Non il primo a cui vado. Ma fra le molte funzioni con cui salutiamo le persone a noi care, è stata la mia prima volta al funerale di un pilota.

Quest’uomo, di cui non sapevo nulla se non le storie raccontate dalla voce di sua figlia, mi ha molto spesso ricordato mio padre.

Ieri, in un pomeriggio così caldo da soffocare, ho varcato la soglia della chiesa e mi sono messo tra i banchi laterali, al riparo dalle “luci di scena” che spesso accompagnano il mio essere in sedia a rotelle.

Senza che l’avessi scelto mi sono ritrovato a guardare la bara in legno chiaro del pilota, che se ne stava al centro della navata con il suo cappello blu scuro, appoggiatovi sopra.

Non chiedetemi perché, ma per quanto mi sforzi in occasioni come queste, faccio davvero fatica a focalizzarmi sul presente. Che sia un disturbo dell’attenzione mai diagnosticato, o un meccanismo di protezione del mio cervello che si attiva in presenza della morte, durante i funerali mi trovo spesso a lasciar correre i pensieri.

C’ho provato ad ascoltare, ieri. Ricordandomi che a questo pilota così caro a tante persone, avrei dovuto prestare più attenzione.

Mi sono concentrato sull’omelia del prete e su quel cappello blu scuro, pensando che il pilota che l’aveva indossato fino a poco prima, di cieli ne aveva solcati tanti.

Mi sono chiesto se avesse mai pensato che un giorno, su quel cappello, si sarebbero posati i miei occhi.

Mi facevo queste domande e, fissandolo, sembrava quasi che ricambiasse allo stesso tempo il mio sguardo, e quello di tutti gli altri.

Poi l’organo ha iniziato a suonare, e le persone si sono alzate.

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Happy Birthday Marqo.it!

Avevo già previsto tutto: domani mattina mi sarei svegliato, avrei aperto il computer e iniziato a scrivere un post per festeggiare i sette anni di questo blog.

Ma mentre sto qui sdraiato nel letto ad ascoltare musica proveniente dai lontanissimi anni 2000, ritrovo l’antico richiamo che ultimamente mi brucia un po’ meno nel petto. Scrivere.

Quindi, almeno questa notte, lascerò che a parlare sia ciò che ho sepolto appena dietro gli occhi.

Sette anni dicevo. Una serie infinita di giorni che mi hanno visto assente e produttivo in un’altalena infinita che mi porta ad esprimere, nel bene e nel male, il meglio e il peggio di cui sono capace.

Cosa provo in questo momento? Nostalgia.

Forse per colpa della musica. Oppure perché ripenso al giorno in cui ho scritto il primo post con lo pseudonimo di marqo.

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Tradimento

L’idea di oggi era di parlare di visibilità, ma come spesso mi capita, sento il bisogno di esorcizzare dei pensieri che mi frullano in testa da stamattina, e lo farò buttandoli giù in forma scritta. Di questo processo, di esorcismi e di come io riesca a liberarmi di determinate emozioni attraverso la scrittura, voglio parlare in futuro. Mi piacerebbe descrivere il Mio processo creativo, che ad oggi definirei un blocco dello scrittore al contrario. Al contrario, perché ci sono delle emozioni che riesco a liberare solo attraverso la scrittura. Mi capita di essere fermo su un pensiero, una sensazione o uno stato d’animo, e scrivere mi aiuta. Le prime parole hanno lo stesso effetto di una crepa su una diga, e senza che me ne renda conto il rigagnolo d’acqua iniziale si trasforma in un fiume in piena, che porta via con se i detriti, liberandomi. Comunque, sto divagando, e di questo voglio parlarne in futuro.

L’argomento che voglio trattare nel post di oggi, è il tradimento. Non di un tipo di tradimento specifico, ma nel senso più generale del termine. Comincio, quindi, facendovi la seguente domanda: vi siete mai sentiti traditi? E ancora: avete mai tradito?

Sentirsi traditi, o aver tradito, la domanda che vi starete ponendo potrebbe essere chi, o che cosa. Chi ho tradito? (O chi ha tradito me?) Cosa ho tradito? (O che cosa, di mio, è stato tradito?)

A voi che leggete lascio libera interpretazione delle mie parole.

Io è da stamattina che mi sento tradito. Ed è la prima volta in vita mia, che provo questa emozione in maniera così intensa.

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Ho voglia di ballare

Ciao! Sono sempre io, Marqo con la q. E oggi scrivo perché, ho voglia di ballare. Bada bene, quello che seguirà non sarà un post triste. Ne intendo lamentarmi della situazione in cui mi trovo. Però devo esternare ciò che sento, e so farlo bene solo su questo blog! A te, che leggi nell’anonimato,  consegno le mie emozioni, nella speranza che possano essere la scintilla che ti accende il fuoco dentro. Continua a leggere Ho voglia di ballare

300

Udite udite! Squillino le trombe, e rullino i tamburi. Abbiamo appena superato i 300 iscritti sulla pagina di Facebook!

Per festeggiare questo avvenimento, ho deciso di suggerire una lista di cose che potremmo fare insieme!

Come prima scelta, visto anche il numero raggiunto, propongono la protezione della Grecia dalla minaccia dell’impero persiano. Come Leonida e i valorosi 300 spartani, respingeremo l’attacco degli invasori alle Termopili e verremo ricordati nei secoli a venire. Ci saranno spiaggia, mare, attività fisica e la possibilità di creare delle Instagram Stories davvero memorabili. Astenersi perditempo, vasai, fabbri e ateniesi in generale. In caso di morte anticipata (praticamente certa) non si effettuano rimborsi. Continua a leggere 300

SPERANZA.

Chi vive sperando, muore cagando. Non so perché, ma stamattina mi sono svegliato con questa frase in testa. Ho ripensato per un attimo a dove potevo averla sentita, e la memoria mi ha riportato ad un pomeriggio a scuola durante un’ora di storia. Stavamo studiando Lutero, e mi sembra di ricordare che a un certo punto della vita quest’uomo abbia avuto una faida con Erasmo (quello da Rotterdam per capirci), e per prendere in giro il suo modo di vedere le cose, abbia usato questa frase. Continua a leggere SPERANZA.

Obiettivi.

Oggi voglio parlarvi di una cosa che ritengo molto importante. Un fattore vitale per chi vuole raggiungere il successo. Gli obiettivi. Ma veniamo subito al dunque. Perché, vi starete chiedendo, definisco l’avere degli obiettivi una cosa vitale per avere successo? La risposta è molto semplice, senza di essi non abbiamo una ragione abbastanza forte per affrontare gli ostacoli che la vita ci pone di fronte. Ma cerchiamo di essere un po’ più specifici. Cos’è un obiettivo? Continua a leggere Obiettivi.

A.S.A.P.

Ieri ho deciso di ricominciare a scrivere. Che poi, “ricominciare”. Uno non smette mai veramente di scrivere. Almeno, per me è così. Sebbene io non scriva con continuità su questo blog da almeno due anni, mi capita molto spesso di pensare frasi che mi piacerebbe vedere impresse su carta. Oppure mi trovo a fare dei ragionamenti e dire: “Di questa cosa varrebbe la pena parlarne, scrivi un post cazzo!” Poi, puntualmente, mi perdo nelle vicissitudini della vita e non concludo. Continua a leggere A.S.A.P.

La fine di Marqo.

ImmaginePasso sempre un sacco di tempo a cercare le parole giuste per cominciare un post, ma stasera è tutto diverso. Si perché, se per più di un anno ho faticato a trovare le parole con cui inziare a scriverti, adesso ho lo stesso problema con quelle che solitamente uso per salutarti. Insomma, per farla breve, questo che leggi è l’ultimo post che pubblicherò su Marqo. Continua a leggere La fine di Marqo.

Primavera.

Pablo NerudaNon so se la colpa sia da attribuire alla primavera o al fatto che non ho una fidanzata da quattro anni, ma ultimamente quando esco di casa non riesco a fare a meno di “innamorarmi” ogni volta che il mio sguardo incrocia quello di una bella ragazza. Un’occhiata e sento il cuore in gola, il corpo che vola e la mente leggera. Continua a leggere Primavera.