
Sapessi come mi ha liberato, una semplice password.
È bastato mettere un lucchetto a questo spazio, per trovare lo stimolo che pensavo perduto.
Se ti stai chiedendo come mai, beh, non sei il solo.
Me lo sto chiedendo anch’io, da ieri e tutto il giorno di oggi.
E più mi osservo, più ricerco una risposta, più mi trovo a convenire sul fatto che per quanto pensi d’esser scevro dal giudizio degli altri, non lo sono mai del tutto.
Per quanto creda di poter dire, fare pensare da uomo libero, le azioni che compio sono dettate da dogmi che mi impone la società, che mi vuole addestrato a fare il compitino, a stare in fila indiana, ordinato e rassegnato al mio destino.
Non sia mai ch’io sia solo me stesso, per paura d’esser strano.
È così per me, lo è altrettanto per voi.
E sapere di avere finalmente uno spazio in cui potermi esprimere, gridare con rabbia se servisse, senza che ciò arrivi alle orecchie di chi so non saper sentire, mi rende libero come non lo sono stato ma.
Come se fossi nudo, su una spiaggia.
Solo, ad ascoltar le onde ribollire.