[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=EM4vblG6BVQ]
Questa domenica, come tutte quelle che ho vissuto finora, sta volgendo al termine, e con un po’ di malinconia mi trovo a ripensare al passato. Sono già più di venti giorni che ho iniziato a sputtanare i miei sentimenti su questo blog, sono più di quattro anni che mi martello il cervello tentando di capire perché questa esperienza sia toccata proprio a me e sono più di ventun’anni che i miei occhi osservano il mondo scorrergli davanti, non posso fare a meno di pensare con un velo di tristezza che il tempo non aspetta nessuno, se ne fotte di tutto e tutti e va avanti per il suo cammino che tu lo voglia o no.
Sento di scrivere cose scontate, cose che potrei benissimo evitare di riversare in questo post, ma è come se non potessi farne a meno, un po’ come quando parli con il tuo psicologo e dici tante cose che del tuo problema raccontano tutto e niente, un groviglio di parole che toccherà a lui interpretare e soprattutto spiegarti. Marqosblog è il lettino nello studio di uno psicologo della mutua su cui mi sdraio quando sento il bisogno di esorcizzare i demoni che abitano la parte più buia del mio cuore, quando è così pieno da scoppiare vengo qui e lo “svuoto” scrivendo questi post.
Magari questo blog mi salverà la vita come ha fatto la poesia per Ungaretti, ogni volta che dovrò interrompere il rapporto con una persona per timore di soffrire troppo non dovrò tenermi il dolore dentro ma potrò imprigionarlo in dieci righe, relegando ad ogni articolo il compito di spartirselo con il cuore per alleggerirlo almeno un poco.
Domani vado ancora a Roma, in un’interminabile routine che si spezzerà solamente quando sarò guarito, o almeno spero.