
Oggi è il secondo giorno senza facebook, e più ci penso più mi trovo contento della mia scelta. Ho deciso di smettere di utilizzarlo quando ho cominciato a capire quanta importanza gli stavo dando, quando mi sono soffermato a ragionare su certi atteggiamenti che esso mi portava ad avere. Facebook mi permetteva di crearmi un mondo immaginario dove potevo essere quello che volevo, dove chattavo con persone con la quale non avevo mai parlato nella vita reale o dove stringevo amicizia con individui che poi non salutavo nemmeno per strada. Stanotte, invece che mettermi a dormire in vista della giornata a Roma che mi aspettava, pensavo a come sarebbe stato non fare più parte della comunità cibernetica più grande del mondo e, se da un lato questa prospettiva mi spaventava, dall’altra mi incuriosiva parecchio; non avendo un telefono avrei tagliato i conttati con tutti, ma in testa mi frullava sempre lo stesso pensiero: “TU CINQUE ANNI FA NON AVEVI NEMMENO INTERNET, E ADESSO TI FAI MILLE MENATE PER ABBANDONARE UN SITO DEL CAZZO?”. Alla fine, prima di addormentarmi, sono arrivato alla conclusione che è tutta una questione di testa, io voglio dimostrare a me stesso di essere più forte di Mark Zuckerberg, e se questo vuol dire abbandonare 900 amici virtuali così sia. Spero solo che quelli reali non si dimentichino di me.