Costanza.

Mentre passo le mie giornate ad immaginare quello che mi aspetta nel futuro mi accorgo che lascio scorrere la vita senza accorgermene, i giorni passano veloci uno dopo l’altro in una routine che purtroppo non mi fa più paura. Vivo con la mente proiettata in avanti e non ho un obbiettivo da raggiungere che mi dia almeno l’illusione di sbattermi per qualcosa in cui credo. Mi piacerebbe scrivere un libro  sulla mia storia, su come sia riuscito a trovare la felicità in un momento della mia vita in cui trovarla sembrava impossibile, ma oltre al fatto di non averne le capacità si aggiunge la mia svogliatezza e, così come l’ho cominciato, lo accantono molto presto.

La terapia di Roma è l’unica che seguo con costanza, problemi di natura fisica a parte, perché fondamentalmente non devo fare granché, solo rompermi le palle in aeroporto per quattro ore. La guarigione non dipende da me ma dalla dottoressa quindi posso solo aspettare, possono volerci dieci anni come ci possono volere sei mesi, e io non posso farci nulla. Riuscirò mai ad essere una persona più costante?

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