Oggi è il classico giorno in cui scrivere è l’unico modo che ho per dare sfogo alle emozioni che sento nel cuore, e è di vita che intendo scrivere oggi. Quasi come se ci stesse prendendo per il culo il 2013 è partito nel peggiore dei modi, schiaffandoci in faccia la morte di un ragazzo di soli diciotto anni a soli due giorni dal suo inizio. Un ragazzo che ha lasciato famiglia, parenti e amici devastati dal dolore, che ha cercato di fuggirlo nel peggiore e, purtroppo, nel più definitivo dei modi. Non è la prima volta che vi dico quanto importante e preziosa sia la vita, ma oggi come non mai, in un mondo in cui non sembra esistere più nulla di giusto, sento il bisogno di scrivere cose che non ho mai detto a voce ma che spero vi possano aiutare.
Quando ero in ospedale e diventavo man mano più consapevole di quello che mi sarebbe toccato affrontare negli anni a venire, invocavo la morte ogni volta che potevo, io volevo morire perché ero convinto che non ci sarebbe mai stato più nulla per cui valesse la pena di vivere e perché credevo che il dolore che provavo sarebbe scomparso solo se fossi morto. La verità è che nella morte non c’è nulla di salvifico ma solo rabbia, dolore e domande per quelli che rimangono, perchè se con un gesto sconsiderato come il suicidio in un attimo annulli il tuo dolore, questo non fa altro che passare dal tuo cuore a quello di chi dovrà convivere con la tua assenza per il resto della vita. Quando non riuscii a trovare qualcosa per cui valesse la pena andare avanti, mi costrinsi a vivere e ad esser forte per quelli che senza il mio sorriso sarebbero stati male quanto stavo io in quel momento.
I giorni di paura ci sono ancora, i momenti di rabbia e dolore sono sempre in agguato ma ho scelto di lottare contro di essi per godermi i sorrisi dei miei cari, per poterglieli garantire sempre senza arrendermi mai alla malattia. Quando siete devastati dal dolore e sembra impossibile trovare qualcosa che vi restituisca la felicità che avete perso, pensate a me, pensate al gemello che appena cinque anni fa sembrava spaccare il mondo e adesso è finito su una carrozzina, e meditate sulla gravità dei vostri problemi. Non voglio che vi sentiate meglio perchè la mia è una “disgrazia” peggiore della vostra, ma perché sono la prova esistente che la gioia arriva anche nelle situazioni più brutte, e che vale sempre la pena di continuare a vivere, foss’anche soltanto per garantire il sorriso a un’altra persona.
che dire “meditate gente meditate”……