One day.

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Un giorno non sarò più costretto a sognare la vita che vorrei vivere, mi guarderò allo specchio e ci vedrò la persona che immagino ogni notte, vedrò un Marco con il corpo che funziona bene tanto quanto il suo cervello. Braccia muscolose, fisico asciutto di sempre tornito dallo sport che pratico tutti i giorni, capelli lunghi e ribelli, barba vecchia di qualche giorno che non riesce a nascondere le cicatrici che ho sul collo quasi a volermi ricordare la fragilità della vita, mani grandi e forti, grandi occhi azzurri e un sorriso per tutti. Una vecchia moto che ho riportato alla vita nelle notti rese insonni dall’eccitazione derivata dalla mia guarigione, docce fredde che lavano via il sudore dal mio corpo dopo una lunga corsa sotto il sole, uno skateboard a cui dedicare fatica, gioia e dolore, il sorriso delle persone a me care, tatuaggi che adoro guardare ogni volta che ci poso sopra gli occhi, un telefono per potermi tenere in contatto con chi voglio, per poter fare parte di un gruppo su Whatsapp, per poter giocare a Ruzzle e non dover più solamente guardare e basta.

Se mi sarà concesso, conoscerò l’amore vero, avrò totale dedizione verso una ragazza che ricambierà i miei stessi sentimenti, potrò portarla a cena, raccontarle i miei sogni, baciarla, accarezzarle i capelli, sentire il suo profumo sulla pelle, sui miei vestiti e sui cuscini del letto, con cui potrò ridere, scherzare, credere in un mondo migliore, ubriacarmi, fumare erba, ascoltare musica e fare viaggi, in futuro potrò sposarla, farci dei bambini, guardarli correre per casa, sentire le loro risate, raccontargli storie della buonanotte e sentirsi completi nel vederli vivere.

Tutto quello che di più bello esiste, un giorno lo voglio per me.