Uno scopo.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=wmKd_P1qGIA]

Perché a me? Perché tra tutti gli stronzi del pianeta dovevo essere proprio io quello che si rompeva il collo e rimaneva paralizzato? Ecco la domanda che mi pongo tutte le volte che mi ricordo di essere tetraplegico, tutte le volte che guardo la bacheca di Facebook e vi vedo sorridenti, fidanzati o in vacanza e tutte le volte che devo affrontare una situazione secondo me ingiusta. “Non è giusto” ripeto a me stesso, non è giusto non poter fare skate, non è giusto non poter guidare, non poter correre, non poter essere indipendenti, dover dormire con i genitori perché non puoi scoprirti se hai caldo e non puoi bere se hai sete, dover guardare gli altri mentre fanno quello che vorresti fare tu, non è giusto vedere il proprio corpo appassire su una carrozzina.

Perché la vita abbia deciso di fottermi tutto in così poco tempo non lo capirò mai, mai capirò perché la tetraplegia non mi è stato concesso di “incontrarla” da vecchio, quando di pagine bianche da riempire con avventure ne avrei avute molte meno di quelle che mi ritrovo ora e mai capirò perché sono costretto a vivere con la consapevolezza che una risposta tanto bella da giustificare una paralisi dal collo in giù a soli sedici anni non ci sarà mai.

Quante cose, che voi non vi accorgete nemmeno di avere, mi appaiono così grandi e belle da essere la testimonianza  dell’esistenza di Dio su questa terra, cose come muovere le dita o i polsi, come poter sentire l’acqua calda scorrere lungo le gambe o come potersi grattare il naso. Più vi sento lamentarvi più mi viene l’impulso di scrivere, perché la spiegazione più sensata che riesco a dare a ciò che mi è capitato è che io devo dare l’esempio, proprio come “il Batman dei poveri” devo essere tutto quello che non vorrei perché è l’unico modo che ho di trasmettere il mio messaggio, non posso ancora essere il “Marco che vorrei” perché non è di lui che si ha bisogno in questo momento. Questo voglio che diventi il mio scopo nella vita, aiutare gli altri attraverso la mia esperienza e dimostrare al mondo che la felicità nasce dappertutto, anche laddove sembrerebbe impossibile.

Ecco cosa c’è ad aspettarmi domani, un susseguirsi di giorni quasi infinito in cui l’amore verso la vita sarà il sentimento predominante, un lasso di tempo in cui vi farò capire quanto realmente siete fortunati e, se ne sarò stato capace, di fare capire la stessa cosa a me.

 

0 commenti su “Uno scopo.”

  1. Ti vuoi mettere sotto e scrivere uno stra cazzo di libro??? Dai cazzo!! Devo rispolverare la tessera della Feltrinelli!!!! E tu saresti uno dei pochi autori per cui ne varrebbe la pena!!!
    Ps forse lo scaricherei da iBook 🙂

Lascia un commento