Ho voglia di ballare

Ciao! Sono sempre io, Marqo con la q. E oggi scrivo perché, ho voglia di ballare. Bada bene, quello che seguirà non sarà un post triste. Ne intendo lamentarmi della situazione in cui mi trovo. Però devo esternare ciò che sento, e so farlo bene solo su questo blog! A te, che leggi nell’anonimato,  consegno le mie emozioni, nella speranza che possano essere la scintilla che ti accende il fuoco dentro. Cosa sia per te il fuoco, non lo so, quello sarai tu a deciderlo. Ma se dentro, in fondo al tuo cuore, le mie parole creano movimento, sgomento e caos, avrò fatto il mio lavoro.

Ho voglia di ballare, così è cominciato questo post. Solo raramente esterno la voglia di fare ciò che facevo prima di diventare tetraplegico. Insomma, la voglia c’è sempre, ma a differenza un tempo non lo dico più ad alta voce. Me la tengo dentro, sepolta sotto i progetti che porto avanti, e ogni tanto, con un po’ di nostalgia, vi ci attingo.

Come ho fatto ieri sera, mentre guardavo un canale su YouTube che crea coreografie sui pezzi musicali più caldi del momento. Con le cuffie nelle orecchie, e il volume a palla, ho osservato i ballerini dare tutto sul parquet della scuola di ballo. Come fossero ciliegie, dopo il primo video, ne ho guardato un secondo, poi un terzo, un quarto finché non ho perso la cognizione del tempo. Mi sono, inconsciamente, ritrovato ad invidiare quei ballerini che si dimenavano a ritmo di musica. Non un sentimento di invidia cattiva, ero genuinamente felice per loro. Ma avrei dato qualunque cosa per poter essere al loro posto, a sudare e a dimenarmi così tanto da sentire i muscoli indolenziti.

Chi mi conosce da prima che restassi in sedia a rotelle, sa che non stavo fermo neanche legato. Pensate che da bambino, in famiglia mi chiamavano tornado! E in tutta la mia esuberanza, ho sempre ballato. Non per forza bene, non per forza a tempo, ma l’ho sempre fatto. Il ballo, per me, era allo stesso tempo un modo per esternare felicità, e scaricare la tensione. Bastava una canzone, il ritmo giusto, e partivo. Senza la pretesa di esserne capace. Mi piaceva ballare, e bastava così.

Mentre scrivo, mi chiedo perché il destino mi abbia privato della possibilità di fare tante cose che mi piacciono. Che strano senso dell’umorismo ha l’universo, per togliermi il ballo? E soprattutto, com’è possibile che io riesca a convivere con tutto questo? Si perché, contro ogni logica, io sto bene al mondo, anche nei panni che vesto oggi. E non lo dico tanto per dire, la mia non è una frase fatta. Cazzo, vorrei camminare ogni minuto delle mie giornate, questo post è intitolato “Ho voglia di ballare” mica per niente! Eppure, anche così, con tutte le limitazioni possibili, io sono sereno.

Vorrei dirti che la vita è bella, ma sarei un ipocrita. Non è bella, ne è brutta. La vita è vita. Ti sorprende, il più delle volte ti coglie impreparato, e tira cazzotti che neanche Mike Tyson. È dolce, amara, alle volte aspra. E se vivi abbastanza a lungo, ne assaggerai un po’ tutti i gusti.

Ma va bene così, perché è cosi deve andare.

2 commenti su “Ho voglia di ballare”

Lascia un commento