Just Keep Moving #023

Ciao! Un po’ di tempo fa, dissi che sarebbero seguiti aggiornamenti al post numero 22 di questa serie, ed oggi è il giorno giusto per farlo. Partiamo da me, la mente che ha partorito tutto questo. Sta finalmente per finire, il mese estivo che odio di più in assoluto. Agosto, secondo il mio modesto parere, rappresenta l’immobilità. Sono tutti con le chiappe al sole, sdraiati in spiaggia a sollazzarsi, che si guardano bene dal fare qualcosa che abbia un non so che di produttivo. Continua a leggere Just Keep Moving #023

Se Morissi Domani

 

Se morissi domani, e di questa data infausta, avessi la certezza, mi incazzerei di brutto. Tormentandomi le mani, con lo sguardo volto al cielo, chiederei, perché fra tutti quanti, proprio io.

Passerebbe un’ora, magari un’ora e mezza, per capire che non serve a nulla, spender tempo odiando, se di tempo, non ne hai. Continua a leggere Se Morissi Domani

Just Keep Moving #011

Ciao! Quanto ti sono mancato da uno a 10? Come dici? 11!?! Incredibile, hai scelto lo stesso numero di questo post. Che caso.

Momenti di apparente pazzia a parte, oggi questa serie raggiunge l’undicesimo episodio. Che è anche il numero di maglia vestito dal giocatore del Milan che più ho amato, Zlatan Ibrahimovic. Pensa che un giorno l’ho pure incontrato in aeroporto, ma questa è un’altra storia. Continua a leggere Just Keep Moving #011

Ho voglia di ballare

Ciao! Sono sempre io, Marqo con la q. E oggi scrivo perché, ho voglia di ballare. Bada bene, quello che seguirà non sarà un post triste. Ne intendo lamentarmi della situazione in cui mi trovo. Però devo esternare ciò che sento, e so farlo bene solo su questo blog! A te, che leggi nell’anonimato,  consegno le mie emozioni, nella speranza che possano essere la scintilla che ti accende il fuoco dentro. Continua a leggere Ho voglia di ballare

Just Keep Moving #005

Ciao! Bentornato al quinto episodio di JKM! Se la prima volta che lo leggi, ti consiglio di partire dal primo post così da capire bene di cosa parlo. Se non ti sei perso un episodio, non posso che dirti bentornato! Ma veniamo al dunque. Come sta andando la stesura del mio libro? Mi sbilancio, e dico bene. Soprattutto se ne osservo la creazione dalla distanza, senza focalizzarmi sugli ultimi giorni. Continua a leggere Just Keep Moving #005

25 Aprile.

Ieri, dopo quasi un anno di astinenza, siamo tornati ad indossare pantaloni corti e magliette con la mezza manica. Io e i miei amici abbiamo deciso di andare a fare un giro vicino  a Villagana, in una specie di spiaggia sull’Oglio dove una quindicina di anni fa la gente veniva per farsi tre o quattro giorni di vacanza, praticamente la “Porto Cervo bresciana”. Dopo essere partiti con un ritardo mostruoso abbiamo deciso di affidarci al senso dell’orientamento di un pensionato a bordo di un’ape che ha promesso di portarci alle spiagge, cosa che probabilmente sarebbe riuscito a fare se queste non fossero state sommerse dalla piena del fiume, non sapendo che fare abbiamo quindi optato per l’esclusivo gazebo abbandonato a pochi metri dall’argine. Nonostante per me quella di ieri sia stata una giornata fantastica che aspettavo di vivere da molto tempo, mentre stavo seduto in macchina e guardavo i miei amici ridere sullo scooter non ho potuto fare a meno di provare un poco di invidia, perché io quel senso di libertà lo posso provare solo mentre sogno quella che sarà la mia vita nel futuro. Non c’era cattiveria nei miei pensieri, ero contento che le persone che avevo accanto in quel momento potessero godere di tutta quella magnificenza, non mi dava fastidio vederli fare cose di cui io non ricordo più nemmeno la sensazione con una facilità che agli occhi di un tetraplegico appare quasi disarmante perché sono convinto che tutti meritino di poterle fare.

L’unica cosa che mi ha spinto a raccontarvi della giornata di ieri è che, nonostante tutti i miei amici fossero circondati da questi doni immensi, l’unico che riusciva a vederli ero io. Ieri sono stato l’unico che ha pensato a quanto è fortunata una persona che ha l’equilibrio del busto perché può affrontare le curve in macchina senza che qualcuno gli debba tenere una mano sulla spalla altrimenti rischia di cadere, sono stato l’unico a vedere la bellezza che si nasconde dietro un gesto semplice come l’entrare o uscire dalla macchina senza avere bisogno di due persone che lo facciano per te perché i tuoi muscoli non rispondono ai comandi che gli dai e, perché ieri pomeriggio sono stato l’unico che ha visto un pezzetto di paradiso dove tutti hanno visto la campagna caratteristica della bassa bresciana.

Il mio non è un ammonimento, queste cose prima di conoscere il vero volto della sofferenza non le vedevo nemmeno io, sono certo però che se l’avessi fatto avrei vissuto le mie giornate in un modo completamente diverso. Ecco perché oggi ho sentito il bisogno di scrivere questo post, perché vorrei che provaste a guardare la vita attraverso i miei occhi. Se guardate il vostro corpo con la stessa meraviglia con cui lo guardo io, se riconoscete il valore dei piccoli gesti che ogni giorno fate inconsciamente ma che vi permettono di essere indipendenti vi garantisco che la vostra vita cambierà per sempre, e cambierà in meglio.

Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu 

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Appena prima di dormire.

Oggi è stata una giornata assai impegnativa che, complice la levataccia alle 3 e mezza, il volo andata e ritorno da Roma e le quattro ore di aeroporto, mi ha provato sia fisicamente che mentalmente. Adesso che sono le 23 e 19 e le mie palpebre cominciano a calare, la mia mente offuscata dal sonno ha deciso di svegliarsi e di obbligarmi a raccontare al mio blog  cosa esattamente io stia provando ora. Nel caso in cui tu ti sia già rotto le palle leggendo queste prime righe, è mio dovere informarti che quelle che verranno potranno solo rompertele di più, se invece la lettura fino ad ora ti è piaciuta e decidi di andare avanti, prometto che farò del mio meglio per non rovinare l’atmosfera che si è creata. Continua a leggere Appena prima di dormire.