Just Keep Moving #010

Buongiorno, e buona domenica! Sono sempre io, e questo, è sempre JKM. Per l’esattezza, è il decimo episodio. Siamo, ufficialmente, arrivati in doppia cifra. E non ti nascondo che è una sensazione parecchio piacevole.

Ho concluso l’ultimo episodio, con il conteggio delle parole che ho scritto finora. Quel numero, mi ha lasciato di stucco. Come ho già detto in altri post, questa non è la prima volta che mi dico che scriverò un libro. Ci ho provato più volte, senza mai avere successo. Continua a leggere Just Keep Moving #010

A.S.A.P.

Ieri ho deciso di ricominciare a scrivere. Che poi, “ricominciare”. Uno non smette mai veramente di scrivere. Almeno, per me è così. Sebbene io non scriva con continuità su questo blog da almeno due anni, mi capita molto spesso di pensare frasi che mi piacerebbe vedere impresse su carta. Oppure mi trovo a fare dei ragionamenti e dire: “Di questa cosa varrebbe la pena parlarne, scrivi un post cazzo!” Poi, puntualmente, mi perdo nelle vicissitudini della vita e non concludo. Continua a leggere A.S.A.P.

Pioggia.

Stamattina quando mi sono svegliato sono stato un paio di minuti con gli occhi chiusi, mentre mi godevo quegli ultimi secondi di sonno ho sentito un martellare ritmico sulle tegole del tetto e ho capito che pioveva e subito mi sono girate le palle. Ormai ho perso il conto dei weekend che sono stati “benedetti” dalla pioggia tanto è grande il loro numero, e la beffa sembra sempre essere la solita: sole durante la settimana quando tutti o lavoriamo o andiamo a scuola e diluvio universale il venerdì, il sabato e la domenica. Come alcuni di voi sapranno sono un tipo che cerca sempre di trovare qualcosa di positivo in tutto quello che la vita mi presenta, ma io il 24 maggio me lo aspettavo completamente diverso e la pioggia, oltre che rovinare i miei piani, destabilizza anche la mia condizione fisica perché aumenta gli spasmi che percorrono il mio corpo e rende le azioni che faccio solitamente molto più difficili di quanto non lo siano già.

Visto che non trovavo nulla di positivo nella pioggia, ho cercato qualcosa che mi avrebbe potuto migliorare l’umore, e mi è bastato fermarmi a pensare qualche minuto per ritrovare il sorriso. Continua a leggere Pioggia.

Gioia.

Me ne sto nudo davanti allo specchio e con le dita seguo le vene che corrono lungo i miei avambracci, stupefatto osservo le mie gambe che si sono decisamente allungate dall’ultima volta che sono stato in piedi, apro e chiudo le dita delle mani e mi crogiolo nella consapevolezza di essere finalmente guarito.

Provo una gioia immensa perché nella mia “nuova vita” tutto è fantastico, il sole splende come non mai e io continuo a ridere, sento la moto vibrare sotto di me mentre apro e lascio “cantare” il motore e mi godo il vento che mi frusta il corpo. Tutto ha un sapore nuovo, correre non è mai stato così liberatorio e  ballare non è mai stato così elettrizzante. Fare l’amore non è mai stato così bello, ogni bacio è più intenso di quello precedente e ogni abbraccio più lungo.

Io avevo perso tutto ma l’ho ritrovato.

Io sono guarito e mi sento più vivo che mai.

Io vivo il mio sogno e sono un ragazzo felice.

gioia

Ti immagino.

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Ti immagino mentre mi guardi, mentre ridi alle mie battute e mi chiami pagliaccio, mentre stai seduta al sole e non mi sembri neanche vera. Immagino i tuoi occhi, la tua bocca, le tue mani, chiudo gli occhi e vedo i tuoi capelli, sento il tuo profumo, ascolto il tuo cuore battere e vedo la vita sorridermi. Continua a leggere Ti immagino.

Marqo.

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Mi chiamo Marqo, ho quarant’anni e vi voglio raccontare la storia più assurda della mia vita.

Tutto e cominciato ventiquattro anni fa, quando facevo il bulletto con le persone più deboli di me e impennavo con il motorino, quando il mio nome era ancora Marco e le persone mi conoscevano come il “Gemello Cattivo”, quando avevo davanti agli occhi tutto il necessario per essere felice ma non riuscivo a vederlo e, soprattutto, quando la vita decise di impartirmi la lezione più bella nel peggiore dei modi. Paralizzato dal collo in giù per il resto dei tuoi giorni, ecco l’infame diagnosi che mi venne presentata in ospedale dopo il salto mortale che quasi mi era costato la vita, una “botta” tanto forte da mozzarmi il fiato, tanto spaventosa da spegnere la voglia di vivere che da sempre aveva caratterizzato la mia persona e, con il senno di poi, una botta tanto “bella” da insegnarmi a vivere in un modo migliore. Continua a leggere Marqo.

Il gemello cattivo.

mark

Quante cose vorrei fare e non posso, quante volte devo dire no con la bocca mentre il mio cuore grida “si, facciamolo subito!”. Mi sembra di essere costretto a condividere una cella con un compagno sgradevole che condiziona le mie scelte e allo stesso tempo esalta parti di me che altrimenti rimarrebbero nascoste. Non ho avuto scelta, la vita mi è toccato affrontarla senza nessuna preparazione quando avevo sedici anni, ho dovuto fare i conti con la realtà quando a tutti era concesso sognare e soprattutto ignorare che al mondo ci fosse anche la sofferenza, che ci fosse un cambiamento così grande dietro un azione così piccola. Continua a leggere Il gemello cattivo.

Schizophrenia.

Sono le 17 e 30 di domenica sera e c’è già buio pesto, mio padre domani torna in Ucraina e io ricomincio ad andare a Roma in aereo. Il viaggio in aereo è poco impegnativo fisicamente ma,  essendo un miscuglio di pianti disperati di bambini, rumore di macchine e chiacchiericcio di persone di solito ti fa arrivare a sera in pessime condizioni. Continua a leggere Schizophrenia.

Dream Big #1.

Mi sono appena svegliato, apro gli occhi e ripenso ai due anni appena passati, a come si è stravolta nuovamente la mia vita. Mi stiracchio e quasi non riesco a credere che sono già passati due anni dal giorno in cui sono guarito,al solo ricordo delle mie dita che si aprono e richiudono a formare un pugno mi tornano le farfalle nello stomaco e mi sento la testa leggera. Mi alzo e mentre vado in bagno guardo la mia camera da letto, il pavimento costituito da parquet chiaro recuperato da una vecchia fabbrica, la grande finestra che da sul parco della villa, il letto matrimoniale con le lenzuola bianche e mi sento euforico perchè sono riuscito a realizzare i miei sogni. “La vita è bella” dico alla mia immagine riflessa nell’enorme specchio sopra i lavandini, se non fosse per la cicatrice sul collo nessuno penserebbe mai che per cinque anni sono stato paralizzato, ho di nuovo il mio fisico e grazie a tutto lo sport che faccio è migliore di prima; mi faccio una doccia, esco e mi asciugo il corpo, lego i capelli in un codino “alla Beckham” per poterli tenere in ordine e vado nella mia cabina armadio, uno dei miei posti preferiti in casa. Sapendo che oggi mi attendono impegni pubblici opto per una camicia coreana bianca, jeans con il cavallo basso marroncini, Nike Air Yeezy 2 Solar Red, profumo e gioiellame d’ordinanza. Scendo in cucina e mi preparo il The al limone, mentre lo bevo vado fuori in veranda e mi godo la pace delle querce centenarie che abitano il mio giardino. “Completamente guarito, ricco e famoso in soli due anni” ripeto nella mia mente come un mantra, sorrido… un’altra giornata è iniziata benissimo!

(to be continued…)

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