Come due diciassettenni hanno guadagnato 350.000 $ con i Fidget Spinners.

Sono da sempre appassionato a tutto quello che ha a che fare con l’imprenditoria. Quello di cui voglio parlare oggi è una storia che ha catturato la mia attenzione mentre cazzeggiavo su Facebook cercavo seriamente notizie su Facebook. Si tratta di due ragazzi di 17 anni, che nell’ultimo anno hanno costruito un’azienda partendo da zero, e che hanno guadagnato 350.000 $ durante questo loro percorso.

Si chiamano Allan Maman e Cooper Weiss e sono entrambi originari di New York. Durante l’autunno dell’anno passato, mentre Maman stava cercando su Internet una soluzione al suo disturbo dell’attenzione, si è imbattuto in un oggetto che definirei curioso: “Il Fidget Cube“. Questo minuscolo cubo, creato per tutte quelle persone che non riescono a smettere di giocare con quello che hanno in mano, prometteva di alzare i livelli di attenzione di chiunque lo usasse. Maman ne rimane stregato, l’unico problema è che questo prodotto nato su Kickstarter, non sarebbe stato spedito per i prossimi sei mesi. Continua a leggere Come due diciassettenni hanno guadagnato 350.000 $ con i Fidget Spinners.

Obiettivi.

Oggi voglio parlarvi di una cosa che ritengo molto importante. Un fattore vitale per chi vuole raggiungere il successo. Gli obiettivi. Ma veniamo subito al dunque. Perché, vi starete chiedendo, definisco l’avere degli obiettivi una cosa vitale per avere successo? La risposta è molto semplice, senza di essi non abbiamo una ragione abbastanza forte per affrontare gli ostacoli che la vita ci pone di fronte. Ma cerchiamo di essere un po’ più specifici. Cos’è un obiettivo? Continua a leggere Obiettivi.

A.S.A.P.

Ieri ho deciso di ricominciare a scrivere. Che poi, “ricominciare”. Uno non smette mai veramente di scrivere. Almeno, per me è così. Sebbene io non scriva con continuità su questo blog da almeno due anni, mi capita molto spesso di pensare frasi che mi piacerebbe vedere impresse su carta. Oppure mi trovo a fare dei ragionamenti e dire: “Di questa cosa varrebbe la pena parlarne, scrivi un post cazzo!” Poi, puntualmente, mi perdo nelle vicissitudini della vita e non concludo. Continua a leggere A.S.A.P.

Rompersi il collo.

Tutto si muove a rallentatore, come se una telecamera che solitamente riprende una partita di calcio stesse facendo la moviola del mio salto mortale, e mi accorgo da subito di non aver impresso abbastanza forza nello slancio che mi permetterà di completare il giro.

Non allungo le braccia per parare l’urto imminente e vedo la terra capovolgersi, chiudo gli occhi e atterro con tutto il peso del corpo sulla testa; non c’è nessuna vita che si srotola tipo pellicola cinematografica davanti ai miei occhi, nessuna luce mistica alla fine di un tunnel scuro e nessun grido di dolore, tutto è annichilito dalla scossa terribilmente reale che sento nel collo e dalle formiche che tutto ad un tratto abitano ogni parte del mio corpo. Continua a leggere Rompersi il collo.

Vita.

Oggi è il classico giorno in cui scrivere è l’unico modo che ho per dare sfogo alle emozioni che sento nel cuore, e è di vita che intendo scrivere oggi. Quasi come se ci stesse prendendo per il culo il 2013 è partito nel peggiore dei modi, schiaffandoci in faccia la morte di un ragazzo di soli diciotto anni a soli due giorni dal suo inizio. Un ragazzo che ha lasciato famiglia, parenti e amici devastati dal dolore, che ha cercato di fuggirlo nel peggiore e, purtroppo, nel più definitivo dei modi. Non è la prima volta che vi dico quanto importante e preziosa sia la vita, ma oggi come non mai, in un mondo in cui non sembra esistere più nulla di giusto, sento il bisogno di scrivere cose che non ho mai detto a voce ma che spero vi possano aiutare. Continua a leggere Vita.

Duemilatredici.

NEWYEAR

Siamo arrivati alla fine di un altro anno, ancora una volta diamo il benvenuto al nuovo e diciamo addio al vecchio non senza prima averlo analizzato e giudicato come buono o cattivo. Se ci pensate un attimo, non c’è nessun fenomeno naturale che ci può dimostrare che ogni 31 dicembre muore un anno e che il primo di ogni gennaio ne nasce un altro, ma viviamo talmente proiettati nel futuro con la mente che abbiamo per forza bisogno di una data di scadenza per capire se il tempo che ci è sfuggito dalle mani è stato speso bene oppure no. Continua a leggere Duemilatredici.

Dream Big #2.

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Sarò anche “imprigionato” su questa sedia, ma niente può impedire alla mia mente di volare con la fantasia, di immaginare un futuro fantastico e di godermi la gioia che ne deriva. Allacciatevi le cinture, si parte per una nuova avventura!

Affondo il piede sull’acceleratore, il vento mi spettina i capelli mentre i 570 cavalli della mia Ferrari 458 Spider “Blu Pozzi” mi galoppano nella schiena facendomi venire un piacevole brivido lungo la schiena, sorrido mentre scalo dalla quinta alla seconda per effettuare un sorpasso da manuale e l’unica cosa a non essere sovrastata dal rumore del V8 è il grido che mi rimbomba in testa: LA VITA è BELLA! Continua a leggere Dream Big #2.

Almiro.

“Un ragazzo che sorrideva sempre, che amava la buona cucina e che ha conquistato subito tutti in famiglia”, con queste parole la nonna mi ha descritto centinaia di volte i primi momenti passati con te, come quando venivi a Verola e facevi tornare a casa tardi la zia, o quando andavi con tutta la famiglia a Igea Marina e facevi giocare mia mamma che era ancora una bambina. Sei riuscito a conquistare tutti quelli che hanno avuto la fortuna di incontrarti, compresi due gemelli di nome Marco e Andrea, che da subito ti hanno eletto come modello da seguire. Continua a leggere Almiro.

Schizophrenia.

Sono le 17 e 30 di domenica sera e c’è già buio pesto, mio padre domani torna in Ucraina e io ricomincio ad andare a Roma in aereo. Il viaggio in aereo è poco impegnativo fisicamente ma,  essendo un miscuglio di pianti disperati di bambini, rumore di macchine e chiacchiericcio di persone di solito ti fa arrivare a sera in pessime condizioni. Continua a leggere Schizophrenia.